L’Etna non si calma e anche in “notturna” fa sentire la sua presenza: forti le emissioni di cenere che hanno coperto non solo i paesi pedemontani, ma hanno raggiunta anche il capoluogo e l’aeroporto di Fontanarossa.
La società di gestione dell’aeroporto di Catania ha comunicato, infatt, che, a causa dell’attività eruttiva dell’Etna e contestuale ricaduta di copiosa cenere vulcanica, la pista è al momento chiusa. Nessun volo potrà quindi atterrare o decollare fino alle ore 10:30 (salvo aggiornamenti).
Le operazioni di pulizia e bonifica sono in corso già da questa notte.
INGVvulcani
Nel corso della notte fra 6 e 7 luglio, l’Osservatorio Etneo dell’INGV ha comunicato una ripresa dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est, a partire dalle 23:30, ora locale (21:30 UTC). Dopo una fase di intensa attività esplosiva (verso la mezzanotte, ora locale), si è osservato un graduale passaggio dall’attività stromboliana alla fontana di lava, con una colonna eruttiva che ha raggiunto un’altezza di circa 5 km sul livello del mare (22:30 UTC). Il personale INGV presente sul terreno ha riscontrato un’abbondante ricaduta di materiale grossolano sui fianchi del Cratere di Sud-Est fino all’area dell’ex Torre del Filosofo. La ricaduta di lapilli è segnalata a Tremestieri (versante S). Poco dopo le 2 di mattina del 7 luglio (00:17 UTC), l’Osservatorio Etneo ha comunicato la fine dell’attività di fontana di lava, sostituita da una debole attività stromboliana con emissione di cenere. L’Osservatorio segnala anche che l’attività ha prodotto una piccola colata lavica sul fianco meridionale del cono del Cratere di Sud-Est. Al momento dell’emissione di quest’ultimo comunicato, la colata risultava alimentata e si attestava alla quota di 2800 m sul livello del mare. La ricaduta di materiale vulcanico è stata segnalata anche a Nicolosi, sul versante meridionale.